Outin
OUTIN: la parola abbrevia volontariamente la parola Outing molto usata per significare svelarsi. Ma allo stesso tempo è l’unione di OUT e IN (fuori dentro) proprio con l’intento di “uscire fuori per svelarsi dentro”. Quindi non un fuori come acting out da tensioni emotive, ma come esplorare esperienze fuori e da là scattare istantanee di sé che possono dirci qualcosa di nuovo su di noi o agire potenzialità dormienti. E in questo gioco poiettivo tra dentro e fuori svelarsi ed esprimersi un po’ di più.
Lavorare sull’autoregolazione in esperienze psicocorporee di vertigine, fatica, spaesamento e perdita, disequilibrio, stupore (contatto con lo stra-ordinario, alea, illnix, limite ordalico, agon, di gruppo e di mimitrix, con sintesi poietica e intuitiva) con forte arousal emotivo evitando impulsività, compulsività, coazioni a ripetere in agiti e ritiro.