
FOCUS EXPERIENCE
Il presente progetto presenta in sintonia con quanto dettagliato dall’analisi dei bisogni consiste 3 azioni:
1) COUNSELING in risposta ai percorsi mentoring e orientamento a contrasto dell’abbandono scolastico e ai percorsi di potenziamento delle competenze di base a contatto di fragilità disciplinari negli studenti. Anche counseling con piccoli gruppi di genitori dove verrà visto come necessario
2) FOCUS EXPERIENCE percorsi formativi laboratoriali extracurriculari per gruppi di studenti con fragilità disciplinari e o di abbandono scolastico per lavorare su Life skills di base e motivazionali in modo esperienziale e tese a chiarificare forme di progettazione individuale.
3) VALUTAZIONE in entrata e a termine del percorso con www.centroexplora.it
Disagio Scolastico
All’interno della condizione di disagio giovanile, inteso in senso lato, emerge quindi quella di disagio scolastico definito come “uno stato emotivo non correlato significativamente a disturbi di tipo psicopatologico, linguistico o cognitivo, ma che si manifesta attraverso una serie di comportamenti di rifiuto delle attività scolastiche, tali da impedire l’utilizzo delle proprie capacità cognitive, affettive relazionali”. Tale comportamenti disfunzionali appaiono sotto diverse forme quali scarsa partecipazione, disattenzione, comportamenti prevalenti di rifiuto e di disturbo, cattivo rapporto con i compagni, ma anche assoluta carenza di spirito critico. Queste manifestazioni impediscono all’allievo di vivere proficuamente le attività di classe, di apprendere con successo e di utilizzare al massimo le proprie capacità cognitive, affettive e relazionali.
Il disagio scolastico si presenta quindi come problema riconducibile ad una pluralità di cause; la maggiore o minore capacità di fronteggiare gli impegni e di affrontare le difficoltà scolastiche non può essere spiegata attraverso cause individuali, facendo cioè ricadere la responsabilità solo sul soggetto coinvolto, ma è necessario ricordare che gli alunni affrontano il proprio percorso formativo all’interno di un contesto scolastico e di un ambiente che sono socio-culturalmente determinati. È infatti un fenomeno complesso legato alla scuola come luogo di insorgenza e di mantenimento, ma dovuto anche a variabili personali e sociali, come le caratteristiche psicologiche individuali da una parte e il contesto familiare/culturale dall’altra.
Per questo suo carattere composito e multifattoriale il fenomeno del disagio scolastico attraverso questo progetto proponiamo una lettura in un ottica sistemica che comporta un’analisi che riguarda i principali “attori”: gli allievi, gli insegnanti, i genitori.
Alla luce di tutto ciò, appare in realtà più appropriato parlare di disagio che si esprime nell’ambito scolastico, appunto perché difficoltà di varia natura sorgono dalle richieste avanzate dalla scuola. Spesso i genitori delegano alla scuola la responsabilità formativa che invece appartiene alla famiglia, cui spetta il primario compito di dare le regole (aspetto normativo) e di promuovere la socializzazione. Anche le istituzioni e i servizi territoriali, che dovrebbero essere sensibili alla costruzione di una società educante, tendono a delegare alla scuola questi incarichi. Questo senza voler negare che alla scuola spetta il compito di tenere sotto controllo le situazioni a rischio L’insegnante ha un ruolo rilevante nell’organizzare e/o coordinare strategie precauzionali oltre al delicato compito di essere un educatore. Egli attraverso il proprio modo di impersonare il ruolo di docente e lo stile della didattica utilizzato può rendere il clima vissuto in classe e nella stessa organizzazione scolastica facilitatore del successo scolastico e soprattutto promotore del benessere scolastico e psichico.
Come si Manifesta
Molteplici sono le forme attraverso le quali si manifesta il disagio scolastico. Come sostenuto “la letteratura scientifica ha dimostrato che il disagio scolastico non è immediatamente sinonimo di insuccesso scolastico, anche se in alcuni casi si può sviluppare una stretta relazione fra questi due fenomeni. Malessere psicologico nei confronti della propria esperienza formativa , riuscita scolastica problematica, bocciatura, abbandono, rappresentano spesso diversi anelli concentrici di una spirale progressiva”.
Varie quindi sono le manifestazioni che possono giungere fino al “drop-out”. Solitamente con il termine “drop-out” ci si riferisce all’abbandono scolastico senza completare il percorso di studi intrapreso, in realtà da un’analisi della letteratura appare riduttivo tale utilizzo e spesso si usa anche per indicare quello che è considerato l’abbandono “simbolico”, nel senso che lo studente è fisicamente presente, ma “mentalmente” assente, e manifesta disimpegno e disinteresse rispetto al conseguimento del titolo di studi. Continua a frequentare la scuola senza però essere sintonizzato con essa, percependola irrilevante per i propri obiettivi di vita, tuttavia vi rimane per la valenza che le attribuisce in termini di luogo dove poter appagare le proprie esigenze relazionali.
Morrow distingue cinque categorie di drop- out
- i cacciati (push-out), allievi indesiderabili che la scuola cerca attivamente di allontanare da sé
- i disaffiliati (disaffiliated), allievi che non provano attaccamento per la scuola
- le mortalità educative (educational mortalities), studenti che non riescono a completare il ciclo di studi
- i drop-out capaci (capable drop-out) allievi che hanno capacità adeguate ai programmi scolastici, ma non riescono ad adeguarsi alle richieste della scuola
- gli studenti che lasciano la scuola e se ne stanno fuori per un periodo più o meno breve (stop-out) dopo il quale rientrano
Molteplici sono le possibili manifestazioni del disagio a scuola , tra queste:
- Difficoltà di apprendimento: gli allievi in questione manifestano spesso una discrepanza tra il potenziale cognitivo stimato e le modalità di funzionamento a livello di apprendimento scolastico. Questi soggetti, in altri termini, manifesterebbero capacità e potenzialità normali: le difficoltà di apprendimento dipenderebbero da uno scarso utilizzo delle proprie risorse cognitive, riconducibile a cause diverse in rapporto alle diverse scuole di pensiero e soprattutto delle diverse situazioni.
- Disinvestimento/flessioni del rendimento: da non confondere con la situazione di difficoltà di apprendimento.
- Difficoltà relazionali/emozionali: in particolare aggressività di tipo fisico o verbale rivolta a compagni, insegnanti, oggetti; iperattività; basso livello di attenzione e di tolleranza alle frustrazioni; reazioni emotive eccessive (sia in positivo che in negativo); ansia.
- Apatia: immobilità o riduzione dell’attività, mancanza di curiosità e di interessi, tendenza ad isolarsi, stanchezza generalizzata.
1. Counseling
OBIETTIVO
- percorsi mentoring, counseling, coaching e orientamento a contrasto dell’abbandono scolastico per gli studenti che mostrano particolari fragilità, motivazionali e/o disciplinari
- percorsi di potenziamento delle competenze di base, di motivazione e ri-motivazione erogati a piccoli gruppi di gli studenti che mostrano particolari fragilità disciplinari
- Percorsi di orientamento per coinvolgere le famiglie nel concorrere al contrasto dell’abbandono scolastico
DESTINATARI
Interventi principalmente individuali ma ove necessario anche di piccoli gruppi sia di studenti con fragilità disciplinari che con demotivazione allo studio sia di famiglie.
COUNSELOR e PSICOTERAPEUTA
Le attività saranno coordinate da Dott.ssa Sonia Callegher insegnante, counselor scolastico e psicoterapeuta ad approccio sistemico.
Team di counselor e psicoterapeuti esperti di supporto al disagio e di spazi di ascolto nelle scuole
LUOGO
Spazi scolastici adibiti alla possibilità di colloqui individuali o alla conduzione di piccoli gruppi.
AZIONI
Alla luce di quanto descritto precedentemente fare prevenzione al disagio scolastico all’interno di una scuola significa proporre e attuare un insieme di iniziative rivolte ai principali attori coinvolti (allievi, insegnanti, personale ATA e genitori). Tali azioni dovrebbero porsi l’obiettivo di impedire la comparsa di uno stato di disagio (o di uno stato patologico successivo o di ridurre le conseguenze di una forma di un disagio in atto). Si tratta di un cambiamento di prospettiva non facile, che richiede innanzitutto il passaggio da una cultura di tipo riparativo, incentrata sul bisogno di cura, a una cultura di tipo preventivo, che richiede l’assunzione di una visione prospettica sul prevenzione, infatti, significa venire prima, anticipare l’insorgenza e le conseguenze di un problema. Quindi le azioni di counseling non saranno rivolte solo ai soggetti con fragilità disciplinari e rischio di abbandono scolastico ma potenziare l’ascolto di tutta la scuola nei confronti degli studenti.
Più si enfatizza il carattere proattivo e innovativo della prevenzione più si va verso una definizione della stessa che va a sovrapporsi con quella di promozione della salute, intesa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS) come una strategia di mediazione tra le persone e il loro ambiente, che sintetizza scelta personale e responsabilità sociale della salute per creare un futuro più sano.
Attraverso questo progetto la scuola può agire questa nuova visione pera di prevenzione muovendosi su più fronti dall’ascolto individuale , alla motivazione per piccoli gruppi, alla partecipazione attiva attraverso la rappresentanza o attività di tutoring e molte iniziative esperenziali che ben si integrano con i programmi di prevenzione proposti dall’OMS con il suo progetto Skills for life volto alla promozione del benessere e alla prevenzione del disagio attraverso l’insegnamento di capacità di gestione dell’emotività e delle relazioni sociali.
Alcune proposte di attività quindi sono per incontri individuali con presenza in Istituto settimanale da ottobre a luglio – ( soprattutto per ragazzi, ma anche per docenti e genitori) tenuti da una Psicoterapeuta esperta di disagio scolastico.
Se lo sportello è già operativo è proposta un’azione di integrazione al servizio con ore dedicate da parte della psicoterapeuta per :
- formare, aggiornare e coadiuvare l’azione dei docenti counselor già operativi in istituto
- fare supervisione dei casi più impegnativi
- consulenza ai coordinatori e/o docenti interessati su quali stili relazionali siano più utili all’interno di classi particolarmente difficili.
- formazione dei docenti e personale ATA sulle tematiche del disagio ( 2-4 ore per comprendere il fenomeno , avere gli strumenti per osservarlo, trattarlo e segnalarlo prima che cronicizzi)
- serate formative con i genitori sul tema del disagio ( 2-3 incontri rivolti in particolare ai genitori del biennio)
- Attività per promuovere la motivazione e il metodo di studio attraverso piccoli gruppi di lavoro in orario extracurriculare ( max 12 ragazzini per 8 incontri, possono essere formati più gruppi)
- Formazione per docenti per promuovere la motivazione e il metodo di studio ( 2-4 ore)
- Attività in classe per promuovere le life skills
- Avvio e sostegno di un progetto di Tutoring
- Avvio e sostegno e rinforzo alla partecipazione attiva attraverso l’attività di rappresentanza
2. Focus Experience
OBIETTIVO
- percorsi di potenziamento delle competenze di base, di motivazione e ri-motivazione e di accompagnamento ad una maggiore capacità di attenzione e impegno, erogati a piccoli gruppi di studenti con fragilità disciplinari e motivazionali sul percorso scolastico
- percorsi formativi e laboratoriali extracurricolari ed esperienziali di gruppo per creare un processo di focusing e priorità progettuali individuali, tali da aderire a percorsi di istruzione in modo motivato e coerente ad un personale progetto di vita.
DESTINATARI
Gruppo di studenti in cui si è riscontrato fragilità nell’ambito della dispersione scolastica e disciplinari. Massimo 15 studenti.
FORMATORI
- Massimo Galiazzo formatore outdoor-educatore-counselor-filosofo
- Michele Battistella formatore outdoor- formatore Teatro dell’ Oppresso
LUOGO
Il laboratorio può essere realizzato in forma residenziale in luogo da definire (baita in montagna per esempio) o con incontri diurni in continuità oppure spezzati in appuntamenti diurni successivi.
AZIONI
La proposta consta di sei giornate di formazione (di 8 ore ciascuna) esperienziali di gruppo preferibilmente continuative, durante le quali verranno esplorate, sondate e consolidate le social skills necessarie per orientarsi tra lavoro e studio e dare una bozza di un proprio progetto.
Tra le Social Skills sicuramente si lavorerà su: Problem Solving, Gestione dello stress, Relazioni e comunicazione efficaci, Lavoro in Team, Decision making, Pensiero divergente e critico. Tappe che dovrebbero condurre ad una consapevolezza di sè e del proprio orizzonte di studio e progetto di vita.
Al termine del processo e di tutti questi bilanci personali sarà per loro possibile capitalizzare gli apprendimenti in un progetto personale e della propria presentazione (rinarrarsi è una forma di base dell’individuarsi e di progettazione di sè): portando con sè una vision del proprio futuro, una rilettura dei propri problemi in snodi di crescita, un time management della propria agenda personale, un bilancio di competenze, un video con la propria presentazione, un piano di sviluppo personale e un profilo di sè costruito sul feedback degli altri.
La formazione sarà caratterizzata principalmente dalle metodologie della formazione esperienziale, del Teatro dell’Oppresso, del Gestalt Counseling, dell’Outdoor Management Training e di altre tecniche che risultino complementari al raggiungimento dell’obiettivo nel suo insieme.
Ogni esperienza comporta sia delle attività insieme che individuali a casa.
Agenda delle giornate:
1) Presentazione e il sogno personale:
- Lavori di Gruppo : Presentazione in aula in varie modalità- Costruzione del team attraverso l’esperienza outdoor dell’orienteering- Contatto con il proprio sogno (vision personale) attraverso una visualizzazione guidata
- Lavori individuali: nel diario personale appuntarsi i propri sogni
2) Scelta, decision making e problem solving:
- Lavori di gruppo: Scelta e decision making esplorati attraverso un’esperienza cittadina di scelte individuali, appuntamenti ed incontri in città- Lavoro su come trasformare i problemi in risorse attraverso una tecnica del TDO in aula- Problem solving di gruppo grazie ad una esperienza di escape room in aula
- Lavori individuali: nel diario personale appuntarsi gli snodi personali da trasformare in obiettivi
3) Emozioni, espressione corporea e agenda:
- Lavori di gruppo: Emozioni ed espressione corporea tra tecniche di teatro e Gestalt – Il nostro rapporto con la solitudine e le sue emozioni: ritorno in solitaria alla sede della formazione- Timing individuale e costruzione dell’agenda partendo dai lavoratori teatrali e corporei del ritmo
- Lavori individuali: scrivere la propria agenda personale della prossima settimana
4) Cooperare, comunicare, ascolto e feedback:
- Lavori di gruppo: Costruzione di una cosa comune: una zattera per attraversare un fiume e feedback sulla comunicazione e in particolare sulla comunicazione efficace, nonché focus sul pensiero creativo e divergente – La comunicazione comporta l’attenzione sull’ascolto degli altri: lavoro sull’ascolto in aula o con il teatro o con il counseling -Videofeedback e rielaborazione dell’esperienza della zattera della mattina
- Lavori individuali: nel diario personale fare un bilancio personale di cosa so fare e cosa non so fare
5) Coraggio di proporsi, stilare il proprio piano di sviluppo personale alla luce di un’autovalutazione rivista con i feedback degli altri:
- Lavori di gruppo: Il coraggio di presentarsi e proporsi: improvvisazione con avventori in piazza- Costruzione del proprio Piano Individuale di sviluppo di competenze (PISC) – Rielaborazione statistica delle schede delle varie esperienze vissute (gap tra come mi vedo e come mi vedono gli altri)
- Lavori individuali: rifiniture personale al proprio PISC
6) Candidarsi e promuoversi, scrittura progetto personale e congedo con appuntamento futuro:
- Lavori di gruppo: Scrittura del proprio progetto futuro e presentazione (simulazione in gruppo)- Ancoraggio futuro di richiamo agli impegni presi
- Lavori individuali: video personale della propria candidatura e autoproduzione
