Outdoor Management Training

Esperienze outdoor nella regia dell’outdoor training e meglio ancora nell’outdoor management training OMT (vedasi Istituto di Neuosistemica IEN) divengono uno strumento efficace sia di fotografare vari aspetti sia di formazione con le organizzazioni. Sia per le organizzazioni stesse (vedasi pagina dedicata) sia per chi si approccia alle organizzazioni affacciandosi al mondo del lavoro e delle sue necessarie cooperazioni. Manage appunto significa organizzare e in primis e in modo immediato e più autentico organizzare risposte a problem solving sollevati dall’ambiente. Questi outdoor formativi necessitano di un’analisi della domanda, di una costruzione di una metafora esperienziale aderente alla domanda, di un accompagnamento che mantenga i partecipanti nell’immersione dell’esperienza senza possibilità di bordo di uscita, nel commitment emotivo, nel rimanere fuori della zona di comfort esposti alla precarietà della risposta inedita e perciò nata là in quel contesto e in quel problema (percepita come avventura) e nella concretezza di una esperienza corporea che restituisce alla cooperazione non solo gli aspetti razionali, ma anche quelli emotivi e corporei (esattamente come nel lavoro umano). Immersi senza la possibilità di essere fuori dal gioco, il gioco ti gioca e il partecipante si mostra in modo autentico senza le schermaglie costruite ad hoc per il pubblico degli altri collaboratori.

Ma l’apprendimento rimarrebbe imprigionato nella metafora esperienziale se non si attivasse un attento lavoro sui feedback reciproci di quanto accade: rielaborati a caldo secondo delle priorità osservative coerenti con la domanda, rielaborati statististicamente con schede osservative reciproche e anche rielaborati a freddo a distanza di tempo grazie al videofeedback. Nella conduzione dei gruppi di rielaborazione l’intento è di scattare una foto individuale e di gruppo fatta dagli stessi partecipanti che con il chiarificarsi dello stato dell’arte sia in termini di capacità che di problematicità può autodefinirsi gli apprendimenti necessari al miglioramento e alla crescita. David Kolb nel suo schema di apprendimento dall’esperienza ci dice chiaramente che senza questo lavoro sulla post esperienza, non si può parlare di formazione così come senza la necessaria generalizzazione ai contesti di lavoro consueti e abitudinari. Anche la possibile crescita o strategia di crescita può essere messa in campo nella metafora esperienziale come sperimentazione che attende il collaudo dell’osservazione degli altri (il feedback è il vero carburante del cambiamento e della crescita di un gruppo di lavoro). Mentre l’agito del team è lo specchio dello stile organizzativo anche nella dimensione della macro-organizzazione.

Crescita Professionale

Una volta definite le soft skills necessarie all’ingresso nel lavoro si possono creare proposte formative esperienziali ad hoc: per esempio su decision making, lavorare in team (sul modello del TAM: team al meglio), la comunicazione in gruppo, l’assertività e la capacità di proporsi nel candidarsi. Sia con lavori isolati che con residenziali di più giorni come dei Job Campus. Le proposte sono rivolte a giovani adulti che dopo anni di studio (per esempio neolaureati o neodiplomati) oppure dopo periodi di disoccupazione si affacciano nel mondo del lavoro.

” Noi giochiamo la serietà, giochiamo l’autenticità, giochiamo la realtà, giochiamo il lavoro e la lotta… per comprendere noi stessi” FINK Oasi del Gioco

ME LAB- JOB CAMPUS

  • Outdoor Trainer: Michele Battistella, Massimo Galiazzo
  • Soft skills esplorate: problem solving, gestione dello stress, relazioni e comunicazione efficace, lavoro in team, decision making, pensiero divergente e critico, time management
  • Metafora utilizzata: viaggio attraverso più esperienze indoor e outdoor.
  • Strumenti di accompagnamento e rielaborazione: Teatro dell’oppresso, Gestalt Counseling e OMT. Risultati attesi: nuovo CV, bilancio di competenze, rilettura dei problemi in snodi di crescita, agenda personale, piano di sviluppo di competenze, video di presentazione e lavoro sulla confrontazione e sui feedback degli altri
  • Tempi: 6 giorni residenziali o spezzati
  • Partecipanti max: 15

TOP TO THE ROCKS CLIMB TO THE TOP

  • Outdoor Trainer: Massimo Galiazzo, Gianluca Benucci
  • Soft skills esplorate: assertività e il potere personale, autoconsapevolezza e sicurezza, apprendimento continuo e possibilità dell’errore, comunicazione e fiducia, autoefficacia
  • Metafora utilizzata: arrampicata libera in falesia (tecnica di base, every problem is a trick, legati, top of me)
  • Strumenti di accompagnamento e rielaborazione: rielaborazione di ogni esperienza in parte in gruppi di riflessione e confrontazione. Generalizzazione alla vita quotidiana.
  • Tempi: 1 giornata
  • Partecipanti max: 15
  • Storico: JOB CENTRE Padova (2024-25 Falesia di rocca Pendice Colli Euganei Progetto Neon Diamo luce ai giovani)

ORIENTEERING TEAM

  • Outdoor Trainer: Massimo Galiazzo, Michele Battistella
  • Soft skills esplorate: team working e saper lavorare in team sia nei suoi aspetti di efficacia sia di comunicazione
  • Metafora utilizzata: orienteering sia in natura (a piedi o in bicicletta con bussola, cartina e lanterne da trovare, Ma anche in varianti come il mapping) che culturale in città (Venezia alla ricerca del Ruyi, Verona e il ritrovamento di cupido, Vicenza)
  • Strumenti di accompagnamento e rielaborazione: Outdoor Management Training. Rielaborazione dei feedback o sul modello del TAM (Team al Meglio) o sulla comunicazione interna al gruppo. Rielaborazione feedback individuali
  • Tempi: 1 giornata
  • Partecipanti max: 15
  • Storico: EQUASOFT (2023 con disoccupati: Orienteering Vicenza), JOB CENTRE Padova (2025 Orienteering culturale a Venezia Progetto Neon Diamo luce ai giovani)