Dall’isola della follia clamorosa all’escursione …

Dall’album comparativo alla Cartolina

La montagnaterapia è legata a filo doppio al movimento basagliano: l’uscita in ambiente è prima di tutto uscita dall’ istituzione e la rimessa in gioco di nuovi dispositivi di cura pedagogici, che come Focault ci insegna dovrebbero sempre decostruirsi sulla microfisica del potere che sottende. Nell’uscita in montagna e nel suo accompaganmento si è tutti attorno alla stessa esperienza di avventura: confusione di ruoli (addetti alla cura,tecnici della montagna e ospiti, in alcuni gruppi chiamati “guarienti”) e scioglimento dello stigma è insito in queste esperienze. La pericolosità non è sentita nelle persone e in quanto tale contenuta in esse, ma nei risvolti di pericolo in cui l’incontro con il rischio può degradare. Ma si è tessuto insieme l’appuntamento per incontrarlo nell’avventura, per incontrare non tanto la fine ma la nostra comune fragilità e ritrovare insieme la capacità di fronteggiarlo.

La Mostra nasce mettendo a confronto prima a foto e poi a parole l’istituzione del manicomio con questo nuovo strumento pedagogico-riabilitativo della Montagnaterapia. Il confronto riapre il tema della cura nell’ambito della salute mentale.

Nasce attorno l’esperienza di MT dell’associazione Equilibero di Padova con CSM di Dolo e Mirano (2014-2016) e il museo di San Servolo di Venezia che ha fornito il suo materiale fotografico e bibliografico, sul manicomio dell’isola, uno dei più significativi del triveneto. Si è sviluppata in tutti i luoghi in cui è stata dove ha raccolto altre foto e didascalie di altri gruppi di Montagnaterapia (nella lista sottostante indicati in verde), allungando e arricchendo il suo allestimento. Lo stesso dicasi per le foto e i libri raccolti sugli altri manicomi della zona (nella lista sottostante indicati in rosso). In genere viene inaugurata con una presentazione ufficiale della mostra (con un powerpoint illustrativo della stessa) seguita da interventi sullo stato dell’arte della Montagnaterapia della zona in cui è stata ospitata.

Presentazione


In un immaginario viaggio da antropologi sia nel manicomio (San Servolo e altri del triveneto) e in un uscita di montagnaterapia ci troveremo ad incontrare due approcci diversi con il disagio mentale e la sua cura.

1) Ambienti. Il rimo impatto è con l’ambiente. Il manicomio di San Servolo è unIsola e ci sono molti strumenti di contenimento: le fughe e gli annegamenti, contenzione hanno molto materiale. L’uscita innaturalmente tranquillo (A.M.) così la definisce un paziente in MT. . La MT esce.

2) I reparti: Il manicomio è organizzato in reparti “Vecchi cronici e Malpropri, Agitati, Epilettici, Tranquilli”. La miicrofisica del controllo si agisce già nel suddividere in reparti e il pericolo c’è in te, paziente La normalità più estrema… Estrema-mente semplice : l’incontro con l’ambiente STUPORE- INCONTRO (2) poesia Arrigo . La MT così come dalla parole di questo paziente è prima di ogni altra cosa stupore dell’incontro: “estremamente semplice”.

3) Ergoterapia e i suoi laboratori riempie molto del tempo dell’attività manicomiale (Saint’ Artemio è una colonia di lavoro): il lavoro è considerata terapia e l’impegno riduce i sintomi. Il tempo libero e l’incontro di previsione, i ruoli e la gestione dell’eventuale pericolo dell’avventura che fa male IMPREVISTO DA GESTIRE (3) = PROBLEMA poesia di Andrea. Andrea ricorda che MT è tempo libero: il tempo libero è considerato uno strumento terapeutico.

4) Volti e cura . Sorveglianti e inservienti. Nel Manicomio sorveglianti (con il manganello) e inservienti hanno una tuta ben precisa che li distingue nettamente dai pazienti.

In una foto di gruppo di MT conviene chiedersi : Chi è il folle? La risposta non è ovvia. In MT i ruoli si confondono ma non si risolvono l’uno nell’altro.

I ruoli e chi guida ? Volontari e operatori si mescolano con i pazienti e tutti sono ugualmente esploratori di un’esperienza comune

5) Terapia di shock , idroterapia , musicoterapia, farmacoterapia, alcune delle terapie del Manicomio.

Rampicanti della bellezza e il bisogno del vento : la cura dell’ambiente AGEVOLARE – DARSI UNA MANO (5) testimonianza di A.B. e di E.Z.. Queste due pazienti di MT che parlano di rampicanti di bellezza, stanno pensando al fatto che l’ambiente cura e si può solo agevolare e non esiste questa netta competenza dell’esperto tecnico di terapia per parlare di cura.

7) Fotografia .Album comparativo AC nel manicomio di San Servolo era uno strumento clinico : il volto del folle prima della cura e del sano dopo venivano immortalate in fotografie e fanno parte di un vasto archivio clinico fatto a foto. La foto in MT diventa:

  • La posa e la foto libera-casuale NON IN POSA (6) il russo sornione (riferito ad Arrigo). Il fotografo non mette mai in posa.

  • Diario visivo pensato CERCHIO DEL DIARIO VISIVO (7) frase di Marco Sardo dal libro Semus fortes. Molti gruppi di MT usano le foto per creare memoria dell’esperienza e questa diventa diario visivo pensato e la foto una funzione vicariante del pensiero.
  • Cartoline a casa e la proprietà della foto MOSAICO DI VOLTI CHE ESCONO DA UNA BUSTA (8). Spesso le foto di MT diventano cartoline da inviare ai parenti per destigmatizzare la carriera della follia.

IL VIAGGIO DELLA MOSTRA

  • Dal 16 al 19 novembre 2016 Convegno nazionale di MT Pordenone
  • Dal 3 dicembre 2016 al 20 gennaio 2017 Isola di San Servolo (VENEZIA): ex manicomio San Servolo.
  • Dal 20 gennaio al 14 febbraio 2017 Ospedale di Mirano (VE). Gruppo Estremamente semplice Equilibero Padova
  • Dal 14 febbraio al 2 marzo 2017 Ospedale di Dolo (VE)
  • Dal 29 aprile al 25 maggio 2017 Sant’Artemio (TREVISO): ex manicomio Sant’Artemio. Gruppo Pelandra Oderzo – Gruppo Montagna Asolo /Castelfranco Veneto/Valdobbiadene
  • Dal 8 luglio al 26 luglio 2017 Livigno (Valtellina SONDRIO): ex manicomio Moncucco-Sondrio. Gruppo Passinsieme Navicella Morbegno- Sondrio
  • Dal 14 agosto al 28 agosto 2017 Albaredo (Parco Orobie SONDRIO)
  • Dal 2 ottobre al 30 ottobre 2017 (Comune – Ospedale) BOLZANO Gruppo Wanderful Bolzano – Gruppo Wasserläufer Bolzano – Gruppo El Prosac Salorno Ambienti psichiatrici del Tirolo storico Hall – Pergine Valsugana
  • Dal 1 novembre al 17 novembre 2017 Gries – San Quirino BOLZANO Gruppo Wanderful Bolzano – Gruppo Wasserläufer Bolzano – Gruppo El Prosac Salorno
  • Dal 17 gennaio al 11 febbraio 2018 TRENTO SAT CSM Trento Stella Polare – Associazione Estuario Trento- Cooperativa Gruppo 78 Rovereto- Cooperativa Il Bucaneve Bersone –CSM Pergine e Borgo Valsugana- Gruppo Oltre Le Vette SAT Arco ex manicomio Pergine Valsugana
  • Dal 4 al 11 ottobre 2019 TIONE (TN) Cooperativa Incontra.

Ideazione e storyboard : Galiazzo Massimo

Fotografia : Matteo Sandi, Marco Corini e Marco Rossetto (fotografiEquilibero) – Archivio della Fondazione San Servolo

Allestimento : Michela Francescato e Elisabetta Scanferla Partner : San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia

Sponsor : Sportler – Composervice

NOTE

1. Tutte le foto del manicomio di San Servolo sono dell’ Archivio di San Servolo (Venezia). Tutte le didascalie delle foto del Manicomio di San Servolo sono tratte da :

  • “ Museo del Manicomio di San Servolo – Venezia” a cura di Mario Galzigna Arsenale Editrice 2007
  • “Disagi- immagini dal Manicomio di San Servolo” Fondazione Bevilacqua La Masa (2009) –Fondazione San Servolo IRSESC Onlus (2009)
  • “ L’isola di San Servolo- Storia e trasformazioni ” Fiorella Ruffato – Codess Cultura Edizione 2007

2. Tutte le foto del progetto ESTREMA-MENTE SEMPLICE Sono di Equilibero Associazione di Promozione Sociale – Via scapacchiò 19/F 35030 Selvazzano Dentro (Padova) – Codice Fiscale: 92208090289 – www.equilibero.org. Realizzate da tre fotografi professionisti di Padova :

  • Matteo Sandi
  • Marco Corini
  • Marco Rossetto

Tutte le didascalie delle foto sono tratte da:

  • Gli ospiti-guarienti, gli operatori e i volantari del progetto ESTREMA-MENTE (2014-2016)realizzato dall’ Associazione Equilibero e i Centri di Salute Mentale di Mirano e Dolo Ulss 13 del Veneto
  • Autori Vari “Non ci scusiamo per il disturbo” : esperienza di montagnaterapia della Sardegna Edizione Domus de Janas 2013

STORIA “C’eravamo…”